La pianta che lo origina è un albero a ramificazione bassa, con rami protetti da spine resistenti e lunghe, che lo differenziano dal limone. Presenta foglie coriacee, allungate,con nervatura principale in rilievo, di colore verde più intenso nella parte superiore, e più pallido nella parte inferiore. I fiori del cedro sono bianchi e grandi.
Il frutto è ricco di sali minerali, vitamina C e zucchero, mentre è praticamente privo di grassi e proteine.
Il cedro ha origini antiche. Nella Bibbia viene citato circa 70 volte e descritto come il frutto dell’albero più bello e come il pomo proibito del Giardino dell’Eden. Per questo i rabbini di tutto il modo, ogni estate, tra luglio e agosto, si danno appuntamento proprio a Santa Maria del Cedro. E insieme ai contadini del posto selezionano ad uno a uno i cedri migliori per la festa delle Capanne (Sukkoth).
Secondo un’antica tradizione ebraica, fu Dio stesso a indicare a Mosè, durante l’esodo del popolo ebraico verso la Terra Promessa, il cedro (etròg) come una delle quattro piante da utilizzare in occasione della celebrazione religiosa dei Tabernacoli o delle Capanne. Da allora, ogni anno ad ottobre, gli ebrei obbediscono a Mosè. Per una settimana allestiscono capanne nei giardini o sui balconi, vivono all’aperto. Nei sette giorni, ad eccezione del sabato, portano nella mano destra un ramo di palma assieme a due di salice e tre di mirto e nella sinistra un piccolo cedro. Il popolo ebraico ovunque è passato, dovunque si è fermato nella sua millenaria diaspora, ha sempre portato con sé questo frutto sacro.
La raccolta è un momento speciale: particolarmente faticosa, avviene stando sempre in ginocchio perché le piante sono basse e le spine dei rami acuminati; ma tradizionalmente è anche un momento di festa che richiama curiosi e turisti.