Una città di provincia, solitamente tranquilla e calma diventa affollata, rumorosa e briosa – infatti, le degustazioni di tartufo si trasformano pian piano in quelle di vini locali, la cui reputazione non è inferiore a quella dei tartufi.
Durante le aste del tartufo bianco ad Alba, è difficile trovare una camera libera, per questo motivo è meglio prenotare un albergo in anticipo. Altrimenti, al tuo posto ci saranno chef e star, intenditori e buongustai, nonché tutti coloro che vogliono conoscere e provare questa squisita prelibatezza e capire finalmente la differenza tra il tartufo bianco italiano e quello nero francese.
Una volta ad Alba, ti immergi subito nell’aroma fortissimo e indimenticabile del tartufo. Esso incorpora tutti gli odori del bosco in autunno: le note più fini delle foglie secche, della terra bagnata dalla pioggia, dell’humus umido, castagne e noci, restituendo un odore molto più intenso. L’aroma dei tartufi freschi è così forte che può far sentire le vertigini ad alcune persone, però è anche per questo motivo che i tartufi sono così apprezzati.
Nel passato erano gli aristocratici con i maiali addestrati a cercare questo fungo ipogeo (che cresce sottoterra). Tuttavia, poiché i maiali, dopo aver trovato perfettamente la posizione dei tartufi, vicino alle radici degli alberi, spesso li mangiavano, sono stati sostituiti. Ad oggi i tartufi sono raccolti da cacciatori con licenze e cani addestrati. Trovare il tartufo è un compito piuttosto complicato, delicato e scrupoloso. Ma il risultato ne vale la pena: il prezzo di un tartufo bianco piemontese può raggiungere diverse migliaia di euro al chilo!
Quest’anno hai ancora tempo dal 5 al 24 novembre per visitare la Fiera del Tartufo di Alba. Il tartufo è consumato in porzioni piccole e solo in forma cruda. Fettine sottili vengono messe su piatti a gusto neutro: frittate, risotti, paste. Per quanto riguardano i vini, quelli più nobili, nati nella stessa regione, Barbera D`Alba o Asti DOCG, saranno un abbinamento ideale per questa preziosa prelibatezza.