L’Enogastronomia della Riviera di Ulisse

 

La Fragola Favetta di Terracina

Frutto nobile, decantato da Ovidio, Plinio e Virgilio, è un prodotto tradizionale del Lazio.

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La Fragola Favette di Terracina presenta una forma tonda-circolare, di colore rosso intenso e con un sapore molto più dolce rispetto alle altre varietà e trova in cucina l’utilizzo tipico di questo frutto rosso sia per la preparazione di gustose macedonie, che come ingrediente per ricette tradizionali che assumono così un sapore decisamente particolare, come le pappardelle con gamberi rossi e fragole, il filetto di tonno pinna rossa condito con aspetto di fragole, lo strudel con marmellata di fragola favette e le fragole marinate arricchite con crema pasticcera in cialda.

La Festa della Fragola di Terracina, organizzata dall’Associazione “Mondofragola”, di solito in Piazza Garibaldi, a maggio/giugno costituisce una delle sagre che animano la cittadina.

 

Il Carciofo di Sezze

Il comune di Sezze ed il territorio circostante è il riferimento principale per questo prodotto tipico che è anche il frutto dell’intervento dell’uomo che progressivamente ha curato nel corso del tempo, e con grande attenzione, la selezione del cardo.

carciofo romano di sezze

La sagra del carciofo di Sezze, nel corso degli anni, è divenuta una degli appuntamenti gastronomici più famosi, popolari ed apprezzati di tutto il Lazio. Durante la sagra, il centro storico di Sezze con i suoi vicoli e le sue piazze si anima di migliaia di turisti che hanno la possibilità di gustare il carciofo preparato e servito in tutti i diversi modi possibili per la preparazione di contorni, primi e anche piatti unici.Il carciofo, oltre a proporsi per il gusto e la versatilità in cucina, possiede anche qualità curative per l’elevata quantità di fibra e di ferro che contiene. Il momento più felice per la raccolta e la consumazione è il mese di aprile; in questo periodo a Sezze e in molti altri paesi delle campagne a sud di Roma, come Priverno e Sermoneta, si tengono sagre e feste per celebrarne la fragranza.

 

Il Sedano bianco di Sperlonga

Un altro prodotto rappresentativo del nostro patrimonio ortofrutticolo di qualità coltivato nel territorio del Comune di Fondi e del Comune di Sperlonga che nel 2010 ha ottenuto il marchio comunitario IGP.

Sedano bianco di Sperlonga IGP

Viene seminato a partire da luglio, in un clima marittimo-temperato, su terreni calcarei e alluvionali, che caratterizzano la zona di produzione. Dal sapore dolce e lievemente aromatico è adatto ad essere consumato fresco, ma si presta anche alle più svariate elaborazioni culinarie.

La coltura del sedano si rivelò fin da subito una valida forma di utilizzazione dell’area dei “Pantani”, compresa fra il Lago di Sperlonga e il mar Tirreno, caratterizzate da falda affiorante, che oggi costituisce l’ambito di elezione della coltura.

 

Il Kiwi IGP

Il kiwi arrivò in Italia solo negli anni ’70 e la provincia di Latina è tra le prime zone italiane ad ospitare impianti specializzati per la coltura dell’actinidia.

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Il kiwi di Latina presenta delle caratteristiche organolettiche che lo rendono un prodotto d’eccellenza, rappresenta un forte traino per l’economia locale e nazionale, tanto da rendere l’Italia uno tra i primi produttori di kiwi a livello mondiale. Nel 2004 ha ricevuto il riconoscimento a livello europeo di Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Oliva di Gaeta DOP

L’Oliva di Gaeta DOP è riservata all’oliva della varietà «Itrana», detta anche Gaetana.

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La zona di produzione dell’Oliva di Gaeta DOP comprende la superficie di 44 comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma, nella regione Lazio, e della provincia di Caserta, nella regione Campania.Il processo di fermentazione delle olive viene condotto seguendo il tradizionale «sistema all’itrana». Tale metodo tramandato da generazioni tra gli operatori locali viene praticato esclusivamente nell’areale delimitato e prevede l’avvio naturale della fermentazione lattica escludendo l’aggiunta immediata di sale e/o di sostanze acidificanti di sintesi.

L’Oliva di Gaeta allatto dell’immissione al consumo deve avere forma sferoidale, colore da rosa intenso a violaceo. Inoltre la polpa deve presentare il distacco dal nocciolo netto e completo, consistenza morbida, sapore tipico, lievemente amaro.

L’Oliva di Gaeta DOP è usata per produrre un ottimo olio ma soprattutto ci sono varie modalità di preparazione tra cui le olive in salamoia, comunemente chiamate olive all’acqua, le olive mosce e le olive rotte.

 

Formaggio Marzolina

La Marzolina, formaggio storicamente ottenuto dalla trasformazione di latte caprino, è prodotto nel basso Lazio da svariati secoli.

formaggio marzolino

La Marzolina è un formaggio prevalentemente di latte di capra, ma nell’areale di produzione se ne rinvengono anche versioni ottenute da latte ovino e bovino e addirittura versioni a latte misto.Viene prodotto in tutto i basso Lazio; il latte di capra impiegato nelle produzioni più tipiche e riconducibile alla Capra grigia Ciociara e alla Capra Bianca dei Monti Ausoni ed Aurunci.

Si presenta come un piccolo cilindro tendente al salato, sia nella versione fresca che stagionata, che spesso viene aromatizzato in bagno d’olio o conservato per 3-6 mesi prima di essere venduto.

 

La lenticchia di Ventotene

Molti amano la lenticchia di Ventotene – prodotto di grande qualità, con proprietà organolettiche uniche nel suo genere e particolarmente resistente alla cottura – ma conoscete anche la sua storia?

Lenticchie

Le prime coltivazioni di lenticchie sull’Isola di Ventotene pare che risalgano all’inizio del 1800, ma c’è chi sostiene che tale coltivazione fosse già praticata ai tempi della colonizzazione dell’isola da parte dei Romani.La lenticchia è stato il primo legume a essere coltivato e consumato dall’uomo. Originaria della Siria, si diffuse poi per tutto il Mediterraneo e divenne cibo base dei Greci e dei Romani per il suo alto valore nutritivo.

Le lenticchie di Ventotene sono tra le più pregiate in Italia. I ventotenesi ne hanno perfezionato la coltivazione, sfidando venti e scarsità d’acqua. Piccole, chiare e resistenti, sono particolarmente adatte per le zuppe, perché tendono a non sfaldarsi.

 

Vini DOC e IGT

La denominazione di origine controllata “Terracina” o “Moscato di Terracina” è riservata ai vini nelle versioni “secco”, “amabile”; “passito” o spumante “secco o dolce”.

moscato terracina

La festa dell’uva moscato è un simbolo di Terracina, ma è anche un prodotto che ha sempre un grande successo, sia come uva da tavola che come vino, quest’ultimo ambasciatore della Città nel Mondo.La zona di produzione ricade nella provincia di Latina e comprende tutto il territorio di Monte San Biagio, Terracina e Sonnino. La bonifica definitiva delle paludi pontine risale agli anni Trenta del Novecento ed ha permesso il totale recupero dei terreni ed un nuovo sviluppo dell’agricoltura e della viticoltura. Grazie alle loro peculiarità, i vini Moscato Doc di Terracina hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in ambito locale, nazionale ed internazionale e ben figurano sulle principali guide nazionali.

Storicamente, è forse una delle celebrazioni più antiche di Terracina, una tradizione però che era andata scemando nel tempo, ma che negli ultimi anni ha avuto una rinascita anche in chiave culturale con spettacoli teatrali ed esibizioni di musicisti locali che mantengono viva la tradizione di vecchi strumenti musicali.

 

Luogo
Lazio
Parole chiave
gastronomia, Lazio

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