Pastiglie Leone

Pastiglie Leone è un brand unico e inconfondibile, sinonimo di dolcezza, creatività e raffinatezza e sempre alla ricerca della massima qualità, che nel corso di questi lunghi anni ha saputo tenere immutati i suoi punti di forza, riuscendo a reinterpretarli in base alle evoluzioni del tempo e alle nuove tendenze.

 

Marca Leun

“Marca Leone” non è solo il fregio che decora le carte colorate o l’incisione a rilievo delle caramelle, ma è diventato un vero e proprio modo di dire.

“Marca Leun” in piemontese, è un termine utilizzato per indicare una produzione fatta ad arte, un oggetto o realizzazione dell’eccellenza che può vantare una qualità indiscutibile.

Il detto “Marca Leone” è stato anche ripreso in letteratura da Primo Levi in “Chiave a stella” dove il protagonista Faussone esprime la sua ammirazione per un’opera ingegneristica con l’espressione “Marca Leone!” e da Gianpaolo Pansa nel libro “Ti condurrò fuori dalla notte” dove descrive una nevicata straordinaria con le parole: “una fioccata Marca Leone”.

 

Storia

Tutto è iniziato nel 1857 quando, in una confetteria vicino ad Alba, Luigi Leone ha iniziato a produrre piccole, intense e fragranti pastiglie per deliziare, a fine pasto, i propri clienti. Come afferma un antico slogan pubblicitario: “L’Italia non era ancora unita, ma le Pastiglie Leone c’erano già!”.

Il Sig. Leone orgoglioso del successo di questi squisiti e colorati bottoncini di zucchero si spostò proprio a Torino, capitale della dolcezza oltre che d’Italia: aprì i battenti della sua prima bottega torinese e accolse clienti illustri quali la Real Casa di Savoia (motivo per cui le confezioni possono vantare il suo vessillo) e Camillo Benso Conte di Cavour che, durante i suoi interventi, soleva umettarsi la gola assaporando il delicato aroma delle sue caramelle preferite, le gommose Leone alla liquirizia aromatizzate alla violetta, divenute famose con il soprannome di “senateurs”.

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Dopo la morte del fondatore Luigi Leone, nel 1934, Giselda Balla Monero, allora proprietaria con il fratello Celso Balla di un ingrosso dolciario che rivendeva i prodotti Leone, acquistò la confetteria Leone. Con il suo temperamento forte e la sua audacia manageriale, caratteristiche all’epoca decisamente fuori dall’ordinario per una donna, è stata una vera e propria pioniera dell’imprenditoria femminile: la sua brillante intuizione, infatti, le fece vedere le grandi potenzialità del laboratorio dolciario Leone e la sua futura evoluzione in una grande azienda.

“La Leonessa”, così soprannominata dai suoi collaboratori, per attuare la sua visione industriale, decise di trasferire la produzione in un sito più ampio, in C.so Regina Margherita 242 a Torino (è ancora possibile vedere la facciata dello stabilimento, in quanto protetto dalle Belle Arti), investendo molto in nuove confezioni, pubblicità e concorsi a premi per i migliori clienti. La Sig.ra Giselda Balla Monero ha guidato l’azienda fino agli anni ‘80 quando il timone è passato poi nelle mani del figlio, Guido Monero.

A partire dal 2006 l’azienda, per esigenze produttive, si è spostata nel nuovo stabilimento di Collegno in via Italia 46. Qui, ogni giorno si respira un’atmosfera magica, non così diversa da quella del laboratorio artigianale del 1857: profumi di essenze, zucchero, spezie, si confondono nella musica delle macchine al lavoro, i colori morbidi degli impasti si mischiano alle consistenze soffici delle gelatine e a quelle friabili delle pastiglie.

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La Fabbrica di Cioccolato che è stata inaugurata nel 2007 proprio su espressa volontà di Guido Monero che, con una paziente ricerca e motivato da un grande amore per il proprio territorio, ha realizzato il sogno di ricreare una lavorazione d’altri tempi, in onore della grande tradizione cioccolatiera torinese: un luogo magico dove si sente il profumo delle fave di cacao che dal tostino si diffonde ovunque e la musica delle conche piane che, con i rulli in pietra di porfido, cullano il cioccolato per oltre 60 ore.

 

Lattine 160° Anniversario

Fu Luigi Leone, sul finire del 1800, a lanciare la prima scatola “da passeggio”: le pastiglie entrarono così nelle borsette delle dame e nel taschino dei gentiluomini, offrendo un piccolo capolavoro liberty destinato ad affermarsi nella storia. In occasione del 160° anniversario nasce, in edizione limitata, la nuova collezione di lattine nel formato mignon originario: cinque soggetti grafici dal sapore art nouveau che raccontano la raffinatezza e l’eleganza che da sempre contraddistinguono il Brand.

Ogni anno Pastiglie Leone confeziona circa 3 milioni di scatolette di pastiglie in 40 gusti. Tra i gusti più venduti di sempre svettano le pastiglie alla violetta, alla cannella e le intramontabili miste dissetanti.

 

Come si fa?

Essendo composte per il 96% da puro zucchero, le pastiglie non hanno data di scadenza. Queste piccole delizie, inoltre, sono senza glutine, vegan e con meno di 2 calorie a pastiglia e sono prodotte con un’attenta scelta di essenze, estratti ed aromi, per far risaltare la fragranza e il profumo dei vari gusti. Le loro piacevoli tonalità pastello rendono questo prodotto gradevole alla vista oltre che al palato e sono ottenute esclusivamente con colori naturali.

Una volta amalgamati con cura tutti gli ingredienti, l’impasto viene trasferito in un macchinario che lo distende secondo l’altezza desiderata e lo fa scorrere su un rullo dove gli antichi stampi in bronzo, marchiati con la “L” di Leone, creano la forma a cilindro della famosa pastiglia.

Le mitiche pastiglie vengono racchiuse, oggi come un tempo, nelle scatolette di carta giallo e oro con fregi sabaudi, poi avvolte, a seconda dei gusti, con incarti dai colori pastello ed illustrazioni fiabesche, o custodite in caratteristiche lattine, veri e propri tesori da collezionare. Fin dalle origini, ed ancora oggi, le pastiglie si sono sempre vendute sfuse in vasi ma la vera innovazione che contraddistinse Pastiglie Leone da tutti gli altri confettieri dell’epoca fu l’idea, nel 1880 circa, di confezionare le pastiglie in lattine tascabili.

Icona dell’azienda, le scatolette di cartoncino colore giallo-oro con scritte in nero e fregi sabaudi, furono inventate nei primi anni del ‘900 come ricariche per le lattine. Negli anni a seguire le scatolette furono vendute avvolte con un incarto bianco con indicato in rosso il gusto contenuto.

Risale al 1999 l’idea di realizzare degli incarti colorati per distinguere gli oltre 30 gusti. Le attuali scatolette di pastiglie, caratterizzate da colori delicati e tratti affascinanti di illustrazioni senza tempo, con richiami evocativi al gusto contenuto, sono state invece realizzate nel 2009.

Curiosità: Pastiglie ai fiori d’arancio

Poco dopo l’Unità d’Italia, Luigi Leone, già fornitore della Real Casa, ha un guizzo di genio e inventa un nuovo gusto di pastiglie, dedicandole al primogenito del re: Umberto I, Principe di Napoli, titolo scelto per enfatizzare la recente unione del Paese. Prima dell’Unità d’Italia, invece, il suo titolo era “Principe di Piemonte.

Inebriato dalle fragranze e sentori del sud d’Italia, Luigi Leone si lascia ispirare dalla pastiera napoletana e profuma le pastiglie al fiore di zagara ( fior d’arancio), chiamandole “Principe di Napoli”. Ancora attuali, queste pastiglie sono uno dei gusti più iconici e venduti da Pastiglie Leone: una geniale operazione di marketing ante litteram, destinata a diventare un must senza tempo.

 

La qualità dal la selezione del le materie prime

Nocciole Piemonte IGP

In Piemonte, la stessa terra in cui è nata Pastiglie Leone, vengono acquistate le Nocciole Piemonte IGP che esprimono al meglio le loro qualità nell’incontro con il pregiato cacao venezuelano, da cui nascono il Giandujoso e i Giandujotti, due prodotti della Fabbrica di Cioccolato. Un’altra eccellenza piemontese è la Menta Piperita dalle cui foglie si ricava un prezioso olio essenziale, utilizzato per aromatizzare caramelle dure, tavolette, Pastiglie e moltissime altre specialità Leone.

Dalle assolate terre del sud Italia, invece, Pastiglie Leone ha trovato un prezioso ingrediente per le sue specialità gommose e i sukaj: la Liquirizia Calabrese, una varietà pregiata, da cui si ricava un succo dal sapore dolce e dall’aroma intenso. Da questi stessi luoghi provengono le profumatissime essenze di agrumi siciliani (mandarini, limoni e arance) utilizzate per la preparazione di caramelle, gelatine e molti altri prodotti.

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Gomma Arabica Kordofan

La selezione dei migliori ingredienti, ha portato Pastiglie Leone anche molto lontano. Dal Sudan viene importata la Gomma Arabica Kordofan, un ingrediente segreto e speciale per le Pastiglie e le Gommose: estratto dagli alberi d’acacia, è uno straordinario emulsionante che permette di legare al meglio i vari ingredienti.

Dall’America Centrale, invece, sono state selezionate le più pregiate varietà di cacao: Arriba dell’Equador, Trinidad dall’omonima isola, Carupano, Caracas e Carenero dal Venezuela, per un cioccolato dal sapore e dall’aroma finissimo, per veri intenditori. Dal Madagascar e dal Messico, arrivano invece le più pregiate varietà di vaniglia in bacche che richiedono una lunga e costosa lavorazione, ma garantiscono un bouquet aromatico di gran lungo superiore ai preparati sintetici. Dall’oriente, infine, giungono il tè verde giapponese o la cannella di Ceylon.

Pastiglie Leone e Cedral Tassoni

In occasione del 160° anniversario Pastiglie Leone incontra Cedral Tassoni dando vita a una collaborazione unica: la Cedrata Tassoni si così fa tascabile, e diventa, in un’edizione limitata, il nuovo gusto di Pastiglie Leone.

L’unione di queste due realtà inimitabili in Italia dà così vita a un nuovo prodotto in grado di sorprendere gli appassionati di questi due Brand intramontabili diventando un vero e proprio oggetto da collezione.

 

Fabbirica di cioccolato

“Il nostro cioccolato è una dichiarazione d’amore. Come tutti i prodotti a Marca Leone, ha il profumo unico delle cose fatte per bene, il gusto speciale di ingredienti selezionati con cura, il sapore inconfondibile di una lavorazione d’altri tempi”.

Il cioccolato Leone viene prodotto partendo dalla lavorazione di fave di cacao crude, proprio come si faceva una volta e non, come sempre più spesso accade nelle moderne logiche di produzione, a partire dalle masse di cacao già lavorate.

L’unicità di questo cioccolato deriva proprio dal fatto che la sua lavorazione è ancora oggi fedele alla tradizione, artigianale e paziente.

Il cioccolato Leone si distingue non solo per il metodo produttivo, ma anche per gli esclusivi ingredienti utilizzati. Tutta la linea è priva di olio di palma e glutine, mentre il cioccolato fondente è senza tracce di latte e frutta a guscio. Inoltre viene utilizzato solo zucchero grezzo di canna (che cresce sotto la stessa volta celeste delle fave di cacao), burro di cacao, vaniglia in bacche messicana e tante altre materie prime di prima qualità, come le nocciole Piemonte IGP e i pistacchi siciliani.

 

Luogo
Piemonte
Parole chiave
cioccolato, gastronomia

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