Storia
La Val Taleggio è ricca di grotte naturali, dove il microclima è perfetto per la maturazione del suo formaggio.
Val Taleggio
Le prime citazioni su questo formaggio arrivano da Plinio, che descriveva il popolo degli Orobi e la loro bravura a trasformare il latte. Il nome, datogli dalla valle in cui nacque, la Val Taleggio, bellissimo angolo della montagna bergamasca, fu diffuso e conosciuto quando gli artigiani, agli inizi del Novecento, portarono la tecnica casearia in pianura. La produzione nasce dall’esigenza di conservare il latte.
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Inizialmente era chiamato Stracchino, derivazione del termine “stracc”, stanco, alludendo alle vacche che tornavano fiacche dall’alpeggio dopo un lungo periodo di permanenza.
Caratteristiche del formaggio
La crosta è lavata, presenta i solchi dei graticci su cui è stata posta in stufatura. Ha morchia ed è di colore rosso aranciato con muffette grigie. La pasta è umida, molle, untuosa, a volte abbastanza friabile al centro del formaggio e cremificata nella sottocrosta, a causa della maturazione centripeta determinata dalla crosta lavata. Il colore è bianco o paglierino. L’occhiatura può non essere presente oppure è fine, rada, distribuita in modo irregolare.
Abbinamenti
Polenta con radicchio con talaggio
A fine pasto è eccellente anche con mele, pere e fichi. Vini: predilige Franciacorta Rosso, Oltrepò Pavese Pinot Nero, Merlot, Rosso Piceno.