Oltre duecento preziose opere d’arte dal XVI al XX secolo testimoniano le vicende storiche e artistiche dei merletti veneziani e lagunari. Nata a Venezia durante il Rinascimento, l’arte del merletto è stata sviluppata soprattutto dalle nobildonne per poi estendersi anche ad altre fasce sociali e coinvolgendo monasteri, scuole, ospizi. Se ovunque il merletto veniva lavorato a fuselli, a Burano il tutto avveniva attraverso l’impiego dell’ago e senza supporto tessile, per raggiungere velocemente effetti stilistici e policromie in linea con la moda del tempo.
La visita si apre con un video, sottotitolato in inglese, che immerge subito nell’affascinante mondo dei merletti, con pannelli didascalici che raccontano i segreti di questo lavoro.
Il percorso espositivo è articolato cronologicamente e si sviluppa attraverso quattro sale che corrispondono ad altrettante aree tematiche e documentano l’evoluzione dell’arte del merletto a Venezia dal Cinquecento al Novecento.
Ma è il Seicento il secolo per eccellenza del merletto, con il nascere del punto Venezia e dei virtuosistici merletti a punto rosa. I decori sono caratterizzati da una grande varietà di specialità botaniche, rese realisticamente e disposte a girali. Tra 1650 e 1675 circa si assiste all’invasione di inflorescenze indiane che vengono interpretate con fantasia. Nel Settecento le manifatture ad ago veneziane daranno vita al punto Burano come testimoniano lavorazioni spettacolari, documenti con importanti disegni, foto e testimonianze iconografiche. Parte dei Musei Civici di Venezia, questo spazio offre anche la possibilità di osservare dal vero il lavoro delle maestre merlettaie che al mattino mettono in pratica le tecniche di lavorazione tramandate di generazione in generazione. Da non perdere le tipiche case dai colori sgargianti, Piazza Baldassare Galoppi in cui si trova la chiesa di San Martino dove si può ammirare la Crocifissione del Tiepolo.
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http://museomerletto.visitmuve.it