Spesso cerchiamo di scoprire luoghi e locali particolari e unici che definiscano l’identità della città, la sua storia e i suoi costumi e che ci mostrino la vera essenza, lo spirito della città e dei suoi abitanti. Fra le molteplici categorie di locali che incuriosiscono e attraggono i visitatori, i caffè storici hanno grande rilevanza sia perché protagonisti e artefici di pagine della storia di Milano sia per i personaggi celebri che li hanno frequentati rendendoli di fatto “storici”.
Al Camparino
Aperto come ristorante e bottiglieria nel 1867 da Gaspare Campari solo nel 1915 diventa il Bar Camparino. E’ luogo simbolo della cultura milanese tra Duomo e Galleria, dove Verdi e Boito, Puccini, Illica e Giacosa sostavano dopo le rappresentazioni alla Scala. Re Umberto I ed Edoardo VII d’Inghilterra bevevano al banco il Bitter, che ispirò i celebri manifesti-réclame di Cappiello, Nizzoli, Dudovich, Depero. Lo frequentavano i Futuristi, con Marinetti e Boccioni.
Capolavoro Liberty, con il banco dell’ebanista Quarti, i lampadari dell’artista-fabbro Muzzucotelli, i mosaici di D’Andrea. Negli anni il locale ha visto passare diversi proprietari e gli fu cambiato più volte il nome, fino a quando nel 2012 l’insegna Al Camparino non è tornata a risplendere in Galleria.
Al Gin Rosa
Il bar caffè Gin Rosa ha più una storia di cocktail che non di caffè ma fa parte di diritto dei locali storici di Milano proprio per la centralità avuta negli avvenimenti della città.
Nasce come Bottiglieria del Leone nella splendida “Casa veneziana” di piazza S. Babila che i milanesi, contrari alla Pace di Villafranca (seconda Guerra d’Indipendenza) dedicarono nel 1860 a Venezia, che restava austriaca. Divenuto poi “Caffè Canetta” e poi “Donini” è da sempre punto d’incontro della bella società milanese, golosa dello storico aperitivo “Gin Rosa”, creato nell’Ottocento col nome di “Costumé” e poi “Mistura Donini”. Qui sono passati i più importanti nomi della Scapigliatura e tutti i sindaci di Milano.
Nel 1999 arriva un nuovo gestore, la società Gin Rosa, ma per ora non vi sono nuovi Cocktail in arrivo, quindi lo storico Gin Rosa, un cocktail ormai entrato nella storia delle serate milanesi, è tuttora presente nella lista.
Bar Jamaica
Il locale apre nel 1911 con il nome Ponte di Brera come bar all’avanguardia per l’epoca avendo sia una macchina espresso per il caffè che il telefono. Il nome Jamaica gli viene attribuito solo parecchi anni dopo, su idea del musicologo Giulio Confalonieri che lo battezza così ispirandosi ad un famoso film del 1939 “Jamaica Inn” .
È il “caffè degli artisti” del quartiere di Brera a un passo dall’Accademia di Belle Arti, con la stessa famiglia che lo gestisce da tre generazioni.
Qui avevano posto fisso i pittori Dova, Crippa, Tassinari e Treccani; si trovavano gli amici Piero Manzoni, Lucio Fontana e gli scrittori Ungaretti, Quasimodo e Bianciardi. I grandi fotografi Mulas, Dondero, Castaldi, Orsi, Lucas e Moroldo hanno lasciato testimonianze uniche del suo passato.
Tra i primi clienti fissi, nel 1921, l’allora direttore del “Popolo d’Italia” Benito Mussolini, che sparì una mattina del 1922 lasciando il conto da pagare e inaugurando la lista dei debitori illustri.
Oggi è frequentato da tutti i ceti sociali e da tutte le fasce di età è perché i milanesi al Jamaica, qualsiasi sia la loro professione, si sentono a casa.
Bar Magenta
Il Bar Magenta è un’icona della città, così come il Duomo e il Castello sforzesco. Posto sull’angolo tra Via Carducci e Corso Magenta, questo bar è frequentato da un mondo eterogeneo di persone, dai rampolli della Milano aristocratica ai giovani universitari fuori corso, dagli artisti famosi o sconosciuti ad imprenditori e uomini d’affari. Andare al Magenta è un “must” ma è anche prassi quotidiana.
È uno dei locali storici di Milano non solo per i suoi oltre 100 anni di vita ma perché la storia della città è passata tutta da qui ed intere generazioni di persone si sono divertite o rifugiate nei momenti tristi in questo luogo. Rimasto immutato nell’arco della sua vita con l’arredamento déco e il bancone circolare con rilievi in peltro ed argento, da sempre è uno dei più famosi e frequentati locali di Milano.
Bar Motta
Nel 1928 Angelo Motta al ritorno dalla guerra con grande lungimiranza investe i pochi risparmi che possiede ed apre il Bar Motta interamente progettato e arredato dall’architetto Melchiorre Bega con un design interno che unisce alla tradizione italiana una forte dose di innovazione futurista, contribuendo a definire l’identità del caratteristico bar italiano riconosciuta in tutto il mondo.
Per tre generazioni di milanesi il Caffè Motta ha rappresentato un punto di incontro e di ritrovo, sia della borghesia sia di studenti, intellettuali ed artisti.
Con gli anni ‘50 arriva il boom economico: la raffinata pasticceria del Bar Motta è protagonista indiscussa della domenica e meta abituale delle famiglie, che dopo la Messa in Duomo, acquistano i dessert per il pranzo. È in questi anni che viene inaugurato anche il ristorante al piano superiore – l’attuale Terrazza Aperol- dove la Milano bene celebra matrimoni, battesimi e altri ricevimenti importanti.
Di recente il locale, di proprietà del Gruppo Autogrill, ha riproposto arredi che si rifanno agli anni ’30 quali sedie, tavoli, lampadari in stile nonché riproduzioni accurate delle stoviglie, delle porcellane e dell’oggettistica originali del primo Bar Motta, inclusa la tradizionale insegna che caratterizza la galleria oro su fondo nero che riporta l’indicazione “Motta Caffè Bar 1928”.
Caffè Bistrot Savini
Il locale aperto nel 1867 sotto il nome di Birreria Stocker nel 1881 viene rilevato da Virgilio Savini che lo ribattezza e lo trasforma in un elegante Caffè-Ristorante, punto di ritrovo dell’aristocrazia milanese per il dopo-teatro alla Scala e al Manzoni. Nel 2008 il ristorante viene rilevato dalla famiglia Gatto che lo trasforma nuovamente creando tre spazi: ristorante gourmet al primo piano, bistrot a livello della Galleria e food boutique al piano inferiore.
Tempio dell’ospitalità milanese, qui si sono riuniti personaggi famosi in ogni campo: da Puccini, Mascagni, Boito, Giordano, Verdi, Toscanini, Marinetti – che vi lanciò la cucina futurista – a Boccioni, la Callas, Chaplin, Hemingway, Sinatra. Al centro della Galleria, cuore di Milano, è tuttora punto d’incontro dell’alta imprenditoria internazionale, che si ritrova per un piacevole break o una colazione di lavoro veloce.
Indirizzo: Galleria Vittorio Emanuele 1
Telefono: +39 02 72003433
Website: http://www.savinimilano.it
Caffè pasticceria Cova
Il suo fondatore è Antonio Cova, un soldato di Napoleone che nel 1817 decise di aprire questo caffè-pasticceria a lato del Teatro La Scala.
Centro della vita milanese è luogo di molteplici ritrovi: qui si riuniscono i patrioti che nel 1848 sono promotori dei moti delle Cinque Giornate contro l’Austria; è a sala da ballo per l’alta società e centro di riunioni e trattenimenti serali.
Lo hanno frequentato uomini politici e di cultura quali Speri, Cairoli, Mazzini, Garibaldi, Boito, Verga, Bacchelli. Diventa ancor più famoso grazie ad Ernest Hemingway che lo cita nei suoi racconti.
Eleganza e raffinatezza sono le parole chiave di questo caffè- pasticceria, che negli anni ha sempre migliorato le sue storiche ricette, portando il marchio Cova a farsi conoscere nel mondo.
Indirizzo: Via Montenapoleone 8
Telefono: +39 02 76000578 – 76005599
Website: http://www.pasticceriacova.it
Caffè pasticceria Cucchi
Nella pasticceria Cucchi che si entri per un coffe-break o un per un aperitivo quello che colpisce immediatamente è l’atmosfera da “vecchia Milano”. Ci si trovainfatti immersi in un locale stile anni ’50 arredato con preziosi lampadari e vetrinette dantan, lontano da ogni forma di modernità e design contemporaneo.
Nato nel 1928 è stato nel 1936 il primo locale a trasformarsi in “Caffè Concerto” dove si esibivano artisti internazioni che divenne uno dei locali più alla moda della città.
I suoi frequentatori abituali sono stati il poeta Ungaretti che apprezzava particolarmente la Saint Honoré il pittore Falzoni che la considerava il suo studio; il filosofo Franco Bolelli e il registra Salvatores.
Caffè pasticceria Villa
Il locale nasce nel 1896 come bottiglieria e pasticceria su un’intuizione commerciale di Natale Roncoroni che previde il grande afflusso di pendolari milanesi e non solo che inevitabilmente sarebbero confluiti in piazzale Cadorna (allora Piazza della stazione).
Riccardo e Carlo Villa sono due “ragazzi di bottega” di Roncoroni dotati di spirito di iniziativa, competenza e grande passione per l’arte della pasticceria, che subentrano al proprietario e ne assumono la gestione insieme alla famiglia.
Nato nel 1928 è stato nel 1936 il primo locale a trasformarsi in “Caffè Concerto” dove si esibivano artisti internazioni che divenne uno dei locali più alla moda della città.
Purtroppo dell’architettura originale non abbiamo più tracce, perché nel corso del secolo si sono succeduti vari proprietari.
Solo negli anni settanta si è pensato di ridare alla Pasticceria la sua antica facciata corredando il locale con mosaici che ricordano quelli originale, mantenendo il colore paglierino ottocentesco originario, inserendo piccoli arredi a ricordare la favolosa storia dell’antica Pasticceria come la fontana, i vasi in gesso.
Oggi la Pasticceria Villa con le sue vetrine affacciate su Piazzale Cadorna è diventata una presenza familiare per pendolari e milanesi che transitano ogni giorno da questa piazza snodo centrale del traffico cittadino.
Pasticceria caffè Gattullo
Nove vetrine allestite con gusto, pregiati marmi rossi e originali lampadari di Murano illuminano gli 8 metri di banco in cui sono abilmente disposte decine di varietà di pasticceria. La sede storica della pasticceria Gattullo, in Piazzale di Porta Lodovica 2, nel cuore di Milano, accoglie da oltre 40 anni i suoi clienti con la stessa veste signorile. Adiacente al negozio si trova il laboratorio di produzione propria, dove torte, pasticcini e panini vengono sapientemente preparati secondo le ricette della tradizione e l’abilità di 3 generazioni di pasticceri.
Giuseppe Gattullo, trentatrè anni, parla di suo nonno, di cui porta il nome con orgoglio, come “uomo d’altri tempi, classe 1908. Arrivato a Milano giovanissimo dopo aver lasciato la sua Ruvo di Puglia. Dopo tanti sacrifici è riuscito ad aprire quella che al tempo era solo una piccola pasticceria. Era il 1961….”
Il vero successo è arrivato negli anni ’70: il caffè-pasticceria era il ritrovo più amato di personaggi del calibro di Renato Pozzetto, Enzo Jannacci, Diego Abatantuono, Jerry Scotti, Massimo Boldi, Gianna Nannini.
Il locale intanto si allargava, così come la sua fama tra i palati milanesi!
Piazzale Porta Lodovica, 2
20136 Milano – Tel. 02.58310497
Website: http://www.gattullo.it
Caffè pasticceria Taveggia
Il Taveggia nato nel 1909 a Porta Venezia si trasferisce nel 1930 in via Visconti di Modrone.
Ristrutturato da Gaetano Moretti diventa subito uno dei prototipi dei caffè-pasticceria dell’alta borghesia milanese tra le due guerre. Era “ben frequentato” e nel corso degli anni annoverò clienti prestigiosi come Carla Fracci, Wally Toscanini e Renata Tebaldi.
L’ostinazione da caffè viennese con cui si conservarono gli arredi originali, dava ai clienti la sensazione che il tempo lì lo si potesse fermare. L’atmosfera essenziale e misteriosa, il silenzio discreto, la cortesia d’altri tempi faceva del Taveggia un rifugio raro in città dove si poteva avere il piacere sia di un incontro con personaggi famosi sia una conversazione educata ed affascinante.
Oggi è un ambiente raffinato, pieno di fascino, ideale per ogni momento della giornata che vi aspetta per coccolarvi tra le note profumate dei tè e la dolcezza inconfondibile della cioccolata.
Via Visconti Di Modrone 2
Tel. 02 76280856
Website: http://www.taveggia.it