Il nostro percorso inizia a Isernia e, spostandosi verso ovest, comprende le Mainarde e tutta la zona circostante di Venafro, ricca di bellezze storico-artistiche e ambientali, alle pendici del Parco Nazionale dell’Abruzzo.
Una meta imperdibile per gli amanti della montagna, degli animali e dell’ambiente.



Iniziamo il percorso da Isernia, città risalente al V secolo a.C., successivamente sotto il dominio romano. La città gode di numerosi reperti che testimoniano la sua storia secolare.


Il monumento principale di Isernia è la grandiosa Cattedrale di San Pietro Apostolo, il cui aspetto attuale è dovuto ai restauri neoclassici ordinati dal vescovo Gennaro Saladino nella seconda metà del XIX secolo. Lo spazio interno è suddiviso in tre navate con pilastri in marmo policromo. Nella cappella del Santissimo Sacramento vi è l’antica tavola bizantina denominata “Virgo Lucis” (la Madonna della Luce) di Marco Basilio risalente al XV secolo.
Annoverata fra le fontane monumentali d’Italia per la sua mirabile struttura architettonica è la Fontana Fraterna, una delle opere più significative e importanti, nonché simbolo della città. Costruita con materiale proveniente da un mausoleo della famiglia Ponzia, la fontana è formata da una serie di archi a tutto sesto.
Eremo dei Santi Cosma e Damiano / lapiazzettaisernia.it
Su una collina poco distante dall’abitato, sorge l’Eremo dei Santi Cosma e Damiano, costruita sui ruderi di un tempio pagano molto antico, che domina la campagna circostante.
La Pineta di Isernia, infine, è un importantissimo sito risalente a circa 700.000 anni fa, candidato alla lista del Patrimonio dell’Umanità; da non perdere anche la sorprendente area archeologica del Monastero benedettino di San Vincenzo al Volturno di Castel San Vincenzo, con gli affreschi della cripta di Epifanio, tra i più importanti della pittura medievale europea.



È qui che il visitatore può entrare nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che, con i suoi 44.000 ettari di superficie, è il più antico e più antico Parco Nazionale d’Italia, noto a livello internazionale per il ruolo avuto nella conservazione di alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti, quali il lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’orso bruno marsicano.
Muovendosi verso ovest, si raggiunge la zona della Mainarde: è una barriera naturale molto rocciosa e dall’aspetto aspro e selvaggio, che si innalza bruscamente con pareti e strapiombi. Ed è infatti proprio in questa area che si trovano le vette più elevate del Molise, con il Monte Mare, di 2.124 metri, e la Metuccia, di 2.105 metri.
Il panorama dei monti delle Mainarde rimane unico, grandioso e solenne, che offre una natura incontaminata.
Venafro / Flickr.com
La tappa successive è Venafro, detta la “porta del Molise”, già famosa al tempo di Roma per la produzione di un eccellente olio extravergine, ancora oggi tra i migliori in assoluto. Il bel centro storico è dominato dall’elegante Castello Pandone ha un bellissimo castello, al cui interno si trovano gli affreschi cinquecenteschi che raffigurano a grandezza naturale i cavalli preferiti di Enrico Pandone, a quel tempo signore del castello.
Abbazia di San Vincenzo al Volturno / Flickr.com
Nei pressi di Venafro si trova l’Abbazia altomedievale di San Vincenzo al Volturno. La città monastica, il cui nucleo originale risale al 703 d.C., costituì un importantissimo centro religioso e amministrativo (si estendeva per circa 6 ettari e al suo interno ospitava 8 chiese e decine di edifici).