Un weekend a… Terracina

La cultura antica, il centro storico medievale, il Mar Tirreno cristallino, una bella vista sui monti e le isole Ponziane : tutto questo è Terracina, una delle perle della Riviera di Ulisse.

 

Terracina fu fondata da una delle tribù italiche nel VI secolo A.C. ai piedi del monte Sant’Angelo, nell’area dell’Agro Pontino, un territorio paludoso che è stato nei tempi antichi il granaio di Roma. Poco tempo dopo la fondazione, il popolo dei Volsci elaborò un sistema speciale di bonifica. Essi chiamarono la città “Anxur”, in onore di una loro divinità. Tra Volsci e Romani scoppiavano spesso dei conflitti e nel 406 A.C. la città passò sotto il controllo romano, diventando per la Capitale uno dei porti più importanti, insieme ad Ostia. La città era attraversata dalla “Regina di tutte le strade”, la Via Appia, che collegava Roma con Capua.

 

Cosa vedere

Nella città vi sono diversi monumenti romani, tra i quali il più importante è l’antico Tempio di Giove Anxur, sulla cima del monte Sant’Angelo. Inizialmente, era un sacrario dei Volsci, poi un tempio romano e, più tardi, nelle vicinanze del tempio, fu fondato il monastero di San Michele Arcangelo, da cui deriva il nome del monte. Ad oggi, del Tempio romano è rimasta solo la base e alcuni edifici del complesso religioso.

Una visita al complesso sacro è d’obbligo per chiunque visiti la città. Tale viaggio risulta di sicuro interessante per tutti gli amanti della storia antica e, inoltre, da qui si può ammirare il panorama mozzafiato su tutta la Riviera di Ulisse e le Isole Pontine. Se il tempo è particolarmente bello, è possibile vedere anche il Vesuvio.

La città di Terracina consiste di due parti: “Terracina Alta”, la parte più antica, romana e medievale, che si trova su un’alta collina adiacente al monte, e la parte nuova vicina al mare, diventata abitabile di recente, dopo le bonifiche di inizio Novecento.

Tutte le principali curiosità della città si trovano a “Terracina Alta”. Questa parte non è molto grande, però è particolarmente interessante e accogliente. Qui la gente ancora vive negli edifici del XII-XIII secolo, i gatti si godono il sole appoggiati sulle statue di leoni dell’epoca romana, mentre il foro antico rimane ancora la piazza principale della città: stiamo parlando della piazza del Municipio, già Foro Emiliano, denominato in onore del magistrato e mecenate locale Aulus Aemilius, su ordine del quale, a cavallo tra il I secolo A.C. e il I secolo A.D., è stata pavimentata con delle lastre.

Sulla piazza vi sono importanti monumenti cittadini: la Cattedrale di San Cesario, la Torre Frumentaria, il Museo Civico, il Palazzo Venditti e il Palazzo Vescovile il cui percorso di edificazione ha visto molte modifiche al progetto originale. La piazza stessa è attraversata dalla Via Appia.

La Cattedrale di Terracina è dedicata a San Cesario martire, che fu ucciso nel II secolo A.D. dopo un tentativo di fermare un tradizionale sacrificio umano. Anche la Cattedrale fu costruita e ricostruita diverse volte, perciò rappresenta un incrocio di stili diversi. È stata testimone di importanti eventi storici: ad esempio, nel 1088 si è tenuto qui il Conclave che ha eletto Papa Urbano II, l’iniziatore delle Crociate. All’interno della cattedrale attirano l’attenzione il pavimento nello stile cosmatesco, l’ambone e il candelabro del cero pasquale, sostenuti da figure di leoni, gli affreschi dei tempi più moderni, compresa la raffigurazione di San Cesario sul soffitto e l’icona della Madonna di Vladimir sull’altare.

Di sera, sulla piazza, si svolgono spesso concerti e molti spettatori si accomodano sui gradini del tempio da cui si può ammirare una bella vista e i cui diciotto gradini che portano al portico della cattedrale sono proprio gli stessi gradini antichi che portavano al tempio romano.

La Torre Frumentaria

La Torre Frumentaria

La Torre Frumentaria (detta anche “dei Rosa”, dal nome della famiglia che ne era proprietaria) fu costruita nel XII-XIII sec. Al piano terra si trova il “Museo Civico Pio Capponi”, denominato così in onore del suo fondatore omonimo.

Il museo è diviso in due parti: la prima ospita sculture, sarcofagi e rilievi, trovati nella città e nei suoi dintorni, mentre nell’altra parte, si trovano dei mosaici. A sinistra della torre si trovano il palazzo del Municipio e la terrazza panoramica da cui si può ammirare una bellissima vista sulla città e sul mare.

A destra della piazza, trovandosi davanti alla cattedrale, c’è un’elevazione con una base di colonne che viene identificata come portico dell’anfiteatro, costruito sotto Augusto e Tiberio. La parte principale delle rovine si trova, però, più lontano, dietro palazzi di epoche più recenti, così al momento i resti del portico fanno parte della piazza, mentre le rovine del teatro stesso sono nascoste dietro palazzi abitati.

A destra alla cattedrale, è situato il gotico Palazzo Venditti costruito nel XIII sec. sopra un arco romano che serviva da ingresso al Forum dall’altra parte. Nel Medioevo fu la sede del Municipio. Ancora oggi, nel Palazzo, c’è un arco attraverso cui si può passare al corso Anita Garibaldi, la principale arteria del centro medievale, e arrivare proprio alle rovine dell’antico Capitolium, cioè il Tempio di Giove, Giunone e Minerva. È da notare che prima della Seconda Guerra Mondiale il monumento aveva un altro aspetto perché sopra erano stati costruiti altri edifici abbattuti durante i bombardamenti.
Successivamente, corso Anita Garibaldi conduce alla Porta Romana, ancora funzionante, costruita nel 1780 sull’ordine di Papa Pio VI. Questa porta segnala il punto estremo della città vecchia, la “Terracina Alta” .

Oltre ai monumenti sopra citati nel vecchio centro si deve ricordare il Palazzo Braschi, costruito alla fine del XVIII secolo dal nipote dello stesso Papa Pio VI Luigi Onesti Braschi, su progetto dell’architetto Cosimo Morelli, quale residenza personale del Papa che si occupava attivamente della bonifica dell’Agro Pontino e che ha personalmente visitato Terracina per ispezionare i lavori. La vista migliore sul palazzo, però, è dal basso, dalla parte nuova della città. Da qui, si vede bene anche il Castello dei Frangipane (chiamato anche la Rocca Traversa) del X-XV sec., l’edificio più alto della città, che appartenne alla vecchia famiglia dei Frangipane, i cui rappresentanti – nella seconda metà del XII secolo – governarono la città. Purtroppo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno causato pesanti danni al castello.

Per quanto riguarda la parte nuova della città, in passato è stata una zona paludosa e perciò la gente abitava nella parte superiore. La bonifica definitiva è stata svolta soltanto negli anni ‘20 del XX secolo ed ha portato all’estensione della città lungo il mare. Ora la città praticamente raggiunge il Parco Nazionale San Felice Circeo.

Qui si trova la Chiesa del Salvatore, costruita nello stile neoclassico, su progetto dell’architetto Antonio Sarti. Davanti alla Chiesa del Salvatore, sulla piazza Garibaldi, decorata da alte palme, vi è un monumento ai caduti nella Prima Guerra Mondiale. La piazza, costruita su progetto di Giuseppe Valadier, è il cuore del “nuovo” centro urbano. Lì vicino, c’è anche un’altra piazza, piazza della Repubblica, con una piccola fontana al centro. Poco lontano da qui, quasi sulla costa marittima, vi è un parco dedicato ai Bersaglieri, realizzato proprio sotto il Pisco Montano. Qui vi è un altro monumento importante della città, la Porta Napoletana, che fu il punto più meridionale dello Stato Pontificio e fuori dalla quale si estendeva già l’ampio Regno di Napoli.

La linea di spiagge di Terracina è divisa in due parti, Ponente e Levante, con un piccolo porto nel mezzo. La linea di Levante è molto lunga, include molte spiagge ben attrezzate e ad essa è stata attribuita la Bandiera Blu.

Attualmente il porto di Terracina non è grande, in generale vi approdano yacht e battelli, e da qui partono i traghetti per Ponza e alle altre isole del piccolo arcipelago ponziano, che sono assolutamente imperdibili. L’acqua pulita e trasparente, la vegetazione ricca, l’architettura particolare (semplici case di colori diversi) e l’atmosfera speciale non lasceranno nessuno indifferente. Partendo da Terracina è possibile raggiungere Ponza in meno di un’ora.

Per quanto riguarda i dintorni, vicino a Terracina ci sono alcune curiosità interessanti, come il Parco Nazionale San Felice Circeo (dove il paesaggio paludoso dei vecchi tempi è stato mantenuto), l’Abbazia di Fossanova, prima in Italia costruita nell’austero stile cisterniano, il Lago di Fondi, il monumento naturale di Campo Soriano e la sughereta di San Vito, la più estesa di tutta la penisola. Oltre a questo, anche città storiche e resort balneari, come Sperlonga, Gaeta e Formia, si trovano nelle vicinanze.

 

La cucina

Per quanto riguarda la gastronomia, la cucina locale riunisce le tradizioni romane con quelle napoletane. Come si può immaginare, la cucina è prevalentemente marittima.

Gli spaghetti ai calamari

Nella città sono stati aperti alcuni ristoranti dalle cooperative dei pescatori che propongono un cibo buono, fresco e assai a buon mercato. Polpo, pesce-spada, risotti o spaghetti ai calamari, vongole, cozze e scampi, gamberi giganti, ostriche: tutto questo, pescato praticamente lo stesso giorno, vi aspetta nei ristorantini a due passi dal mare.

Le Bombe Terracinesi

Si deve anche ricordare la mozzarella tipica della zona – la mozzarella di bufala –, il vino bianco Moscato di Terracina, famoso già dai tempi di Roma Antica e perfettamente adatto ai piatti di pesce, e il rosso Aleatico. I dolci tipici locali sono le Bombe Terracinesi, ripiene di nutella o di crema.

 

Luogo
Lazio
Parole chiave
Terracina, weekend

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