Torino è oggi una metropoli che guarda al proprio passato puntando al futuro con l’ambizione di una una città che da piccolo villaggio pedemontano è divenuta la capitale di un regno e di una nazione, per poi trasformarsi in capitale del cinema e dell’automobile.
Il suo sapore è a metà strada tra la sobrietà e il lusso tipico della città ottocentesca con un aspetto vitale e giovane dato dai molti locali (bar e vinerie), che da Piazza Castello, storico salotto torinese, proliferano in tutta la città. Da non perdere il suo skyline della citta’, circondato da imponenti vette alpine.
Cosa vedere
Palazzo Reale
Il Palazzo Reale di Torino è la prima e più importante tra le residenze sabaude in Piemonte, teatro della politica del regno sabaudo per almeno tre secoli. È collocato nel cuore della città, nella Piazzetta Reale adiacente alla centralissima Piazza Castello, da cui si dipartono le principali arterie del centro storico: via Po, via Roma, via Garibaldi e via Pietro Micca.
Fulcro della corte e del potere politico, Palazzo Reale e gli edifici che lo circondano costituivano il centro di comando e il principale luogo di rappresentanza della magnificenza sabauda. Nel corso dei secoli, i successivi interventi di rinnovamento affidati nel Settecento a Juvarra e Alfieri e nell’Ottocento a Palagi, rendono Palazzo Reale un esempio unico dell’armonica unione di diversi stili architettonici. L’eleganza della facciata seicentesca e lo splendore delle sue numerose sale riccamente arredate sono specchio della sfarzosa vita di corte e testimonianza della plurisecolare storia di Casa Savoia.
Mole Antonelliana
La Mole Antonelliana, simbolo architettonico di Torino, fu iniziata dall’architetto novarese Alessandro Antonelli nel 1863. Concepita originariamente come sinagoga, venne acquisita nel 1878 dal Comune di Torino, mentre era ancora in costruzione, per farne un monumento all’unità nazionale.
La forma del monumento è particolare e unica, frutto di un’azzardata e singolare tecnica architettonica eclettica ottocentesca, tipica dello stile artistico misto e rivoluzionario, caratteristico della fantasia di Alessandro Antonelli. La massiccia parte inferiore, costruita esclusivamente in muratura, risulta con una base quadrata di dimensioni maggiori rispetto ai moduli sovrapposti. Al di sopra del basamento si eleva la grande cupola, caratterizzata dalla volta allungata con pareti convesse in muratura autoportante. È formata da una sorta di guscio, costituito da pareti perimetrali inconsuetamente sottili (appena 12 cm di spessore), separate tra loro da un’intercapedine di 2 metri. La cupola è sovrastata da una struttura denominata “tempietto”, che ripropone il tema sottostante del colonnato.
L’ascensore panoramico che porta i turisti fino al tempietto, ad un’altezza di 85 metri, dal quale nelle giornate di bel tempo i visitatori possono ammirare un eccezionale panorama a 360 gradi sulla città, sulla collina torinese e sull’arco alpino con le sue cime innevate per gran parte dell’anno.
Attualmente la Mole è sede del Museo Nazionale del Cinema, tra le principali attrazioni di Torino.
Museo Egizio
Le collezioni del museo sono straordinarie, essendo l’unico, a parte quello del Cairo, dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura egizia. Attualmente sono esposti circa 6.500 oggetti. Fondato nel 1824, la sua collezione è stata oggetto di interesse da parte dei più grandi studiosi del passato come Jean-François Champollion. Per questo e per l’importanza delle collezioni presenti nel museo, Torino è considerata la città dove è nata l’egittologia.
Tra i reperti più importanti ci sono la tomba intatta di Kha e Merit e il tempio rupestre di Ellesija, ma dal punto di vista storico il più importante è forse il Canone Reale, conosciuto come Papiro di Torino, una delle più importanti fonti sulla sequenza dei sovrani egizi di cui elenca, in ieratico, la successione, l’età, e gli anni di regno. Di grande impatto sono anche le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella di Ramesse II scoperte da Vitaliano Donati nel tempio della dea Mut a Karnak.
Palazzo Madama
Al centro della piazza e dall’aspetto architettonico eterogeneo, Palazzo Madama è la sintesi della storia bimillenaria della città. Una visita a Palazzo Madama è un suggestivo viaggio nel tempo: dalle fondazioni di età romana alle torri medievali, fino al trionfo barocco dello scalone juvarriano. Le origini del palazzo risalgono, infatti, al castrum romano, ma il nome della residenza si deve alle Madame Reali Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, promotrici del progetto di rimodernamento culminato con la costruzione del grandioso scalone e dell’elegante facciata, opera di Filippo Juvarra. Nell’Ottocento, alla vita di corte subentrò la politica: Carlo Alberto vi insediò il primo Regio Senato ed è qui che venne proclamata la nascita del Regno d’Italia. Dal 1934 è sede del Museo Civico d’Arte Antica.
Il Palazzo oggi è sede del Museo Civico d’Arte Antica della Città di Torino.
La Cattedrale di San Giovanni Battista e la Sacra Sindone
Il duomo di Torino è fondato in età paleocristiana presso l’angolo nord-est delle mura romane, a fianco del teatro romano. Nel Medioevo il complesso episcopale è costituito da tre chiese affiancate: la basilica dedicata al Salvatore, il battistero di S. Giovanni Battista (nel corso del VII secolo eletto a chiesa cattedrale) e quella di S. Maria, adibita a funzioni parrocchiali. Il gruppo di edifici medievali è interamente demolito a partire dal 1491, per volontà del cardinale Domenico della Rovere, per costruire l’attuale duomo, aggiornato al nuovo gusto dell’arte rinascimentale. La realizzazione si deve all’architetto e scultore Bartolomeo di Francesco, detto Meo del Caprina, originario di Settignano, formatosi in Toscana e a Roma sui grandi modelli di Brunelleschi e Donatello.
La chiesa realizzata è di limpide forme geometriche, con impianto basilicale a croce latina, spartita in tre navate da pilastri, interamente coperta da volte. Sulle pareti laterali si aprono in spessore di muro delle cappelle, a pianta alternativamente rettangolare e semicircolare, che ospitano altari devozionali donati dalle famiglie nobili torinesi e dalle corporazioni. La facciata è caratterizzata da tre eleganti portali, decorati con motivi ispirati alle antichità romane. Il materiale di rivestimento della chiesa deriva in gran parte dalle cave di pietra di Bussoleno, e conferisce al duomo un tono cromatico chiaro che lo distingue nettamente dagli altri edifici torinesi.
Al fondo della chiesa è inserita la grandiosa cappella della Sacra Sindone, capolavoro di architettura barocca di Guarino Guarini. La cappella destinata a custodire il sudario in cui sarebbe stato avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro, fu gravemente danneggiata da un incendio nel 1997. La reliquia che già da qualche anno si trovava dietro l’altare maggiore, pur non essendo stata interessata direttamente dal fuoco, fu portata via dall’area dell’incendio.
Oggi la Sindone è conservata in posizione distesa all’interno di una teca a tenuta stagna, in assenza di aria e in presenza di un gas inerte collocata sotto la tribuna reale. In occasione delle ostensioni (esposizioni pubbliche) la Sindone viene invece, esposta in un’altra teca.
Parco del Valentino
È il più antico e famoso parco pubblico, polmone verde di 550.000 mq. Questo parco cittadino possiede un eccellente patrimonio arboreo, oltre a sentieri e piste ciclabili. Il Giardino Roccioso, il fiume, il Castello, il borgo e la rocca medievale, l’orto botanico e una fontana sono solo alcune delle attrazioni che si possono ammirare al suo interno.
Reggia di Venaria Reale
La Venaria Reale, grandioso complesso alle porte di Torino con 80.000 metri quadri di edificio monumentale della Reggia e 60 ettari di Giardini, beni adiacenti al seicentesco Centro Storico di Venaria ed ai 3.000 ettari recintati del Parco La Mandria, è un capolavoro dell’architettura e del paesaggio, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1997.
L’edificio monumentale, vanta alcune delle più alte espressioni del barocco universale: l’incantevole scenario della Sala di Diana progettata da Amedeo di Castellamonte, la solennità della Galleria Grande e della Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie Juvarriane, opere settecentesche di Filippo Juvarra, le fastose decorazioni, la spettacolare Fontana del Cervo nella Corte d’onore rappresentano la cornice ideale del Teatro di Storia e Magnificenza, il percorso espositivo dedicato ai Savoia che accompagna il visitatore lungo quasi 2.000 metri, tra piano interrato e piano nobile della Reggia.
I Giardini della Reggia sono oggi diventati uno stretto straordinario connubio tra antico e moderno, un dialogo virtuoso tra insediamenti archeologici e opere contemporanee, il tutto incorniciato in un’incomparabile visione all’infinito che non ha riscontri analoghi fra i giardini italiani per la magnificenza delle prospettive e la vastità del panorama naturale circondato dai boschi del Parco La Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi.
La Reggia è paragonabile, quanto a struttura, alla reggia francese di Versailles che fu costruita tenendo a mente il progetto della dimora reale piemontese.
Il Lingotto
Il Lingotto è lo stabilimento della Fiat, progettato dall’ingegner Matté Trucco e inaugurato nel 1923 come costruzione avveniristica, e oggetto di una radicale trasformazione architettonica negli anni Ottanta del Novecento, quando chiusi e trasferiti gli stabilimenti, l’intera area è riprogettata dall’architetto Renzo Piano. Il nuovo Lingotto, infatti, si trasforma in spazio polivalente multifunzionale che accanto alle attività commerciali, prevede spazi espositivi e un centro conferenze per ospitare iniziative culturali e fieristiche.
L’originale stabilimento industriale in acciaio e calcestruzzo, è un notevole esempio delle prime architetture industriali, con un modello “verticale”, dal progetto al prodotto, che seguiva la fabbricazione dell’automobile dal pian terreno fino al tetto, dov’è tuttora collocata una suggestiva pista di prova con curve paraboliche.
Oggi qui trova sede il nuovo Auditorium, caratterizzato da un modernissimo impianto che dispone di un soffitto “regolabile” a seconda delle esigenze di esecuzione dei brani musicali. Sul tetto dell’edificio invece, si trovano la pista per elicotteri e la bolla trasparente, un’originale sala riunioni in vetro voluta dall’avvocato Giovanni Agnelli che, tra l’altro, destinò al Lingotto l’esposizione permanente dei quadri della collezione di famiglia. Nell’area del Lingotto, inoltre, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, sono stati costruiti l’Oval – una struttura coperta, destinata a ospitare le gare di pattinaggio di velocità – e l’Arco Olimpico, simbolo di Torino 2006, una passerella pedonale lunga 400 metri sormontata da un arco rosso alto 69 metri e lungo 55.
Castello di Rivoli
Il castello dinastico, proprietà dei Savoia dal XIV secolo, importante anche per la sua posizione strategica sulla strada di Francia, viene trasformato in residenza in più fasi progettuali fra Cinque e Seicento, con interventi successivi degli architetti e ingegneri di corte Francesco Paciotto, Ascanio Vitozzi, Carlo e Amedeo di Castellamonte.
Vittorio Amedeo II ne decide la trasformazione in reggia esterna alla capitale, sul modello di Versailles e di altre residenze reali europee, affidando il progetto all’architetto Michelangelo Garove, che traccia anche il nuovo stradone alberato che collega il castello a Torino (1711-1712).
L’ambizioso disegno viene portato avanti dal Primo Architetto Regio Filippo Juvarra (dal 1715), sia enfatizzando la dimensione scenografica di atrio, scalone e ambienti di rappresentanza, sia inserendo l’edificio in una più vasta dimensione territoriale, focalizzandolo sulla prospettiva visuale della Basilica di Superga. Il progetto rimane però incompiuto e nell’Ottocento la struttura viene adibita a caserma militare, uso improprio che ha contribuito al suo progressivo degrado.
La riqualificazione come sede museale ha inserito il castello, dal 1984, fra i più importanti spazi destinati all’esposizione di arte contemporanea in Europa. In tale progetto è stata anche coinvolta la Manica Lunga, anticamente adibita a pinacoteca ed estesa per 140 metri, collocata trasversalmente rispetto all’impianto simmetrico di età barocca.
La cucina
La cucina torinese è una cucina ricca ed elaborata; ciononostante, è profondamente radicata nel territorio. Infatti, essa nasce da un connubio fra la sua origine contadina e le esigenze raffinate della Corte sabauda, entrambe aperte, oltretutto, alle influenze della cucina francese.
Torino è, inoltre, considerata una delle città natali dell’aperitivo. A Torino l’aperitivo è un rito a cui dedicare pochi minuti come diverse ore, tanto da poter diventare il sostituto di una cena vera e propria. I buffet possono, infatti, comprendere assaggi di pietanze fredde (come le verdure per una bagna càuda) o calde.
Bagna Cauda
I ravioli del plin
Bollito misto
Fritto misto piemontese
Il bonet
Il bicerin
Come arrivare
In aereo
La città di Torino è dotata di aeroporto, il Sandro Pertini, situato a circa 16 km dalla città. É possibile raggiungere anche la città dall’Aeroporto di Milano Malpensa, che dista, però più di 100 km da Torino.
In treno
Torino è collegata alle principali stazioni ferroviarie italiane e straniere, ed è un importante nodo di connessione con la Francia e la Svizzera attraverso i valichi ferroviari. Quattro le stazioni principali di Torino: Porta Nuova; Porta Susa; Lingotto e Stazione Dora.
In auto
Indicativamente, per chi proviene dal nord-est d’Italia (Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia) e dall’estero (Austria, Germania, Slovenia) le principali autostrade da imboccare sono la A4 Torino – Trieste e la A21 Torino – Brescia. Per chi proviene dalla Liguria o dal sud della Francia l’autostrada consigliata è la A6 Torino – Savona.
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