INTRODUZIONE
“L’uomo è ciò che mangia”
(Ludwig Feuerbach, filosofo, 1804-1872)
Perché un libro sulla cucina italiana?
È vero che ormai assistiamo a un’incredibile proliferazione di libri e di trasmissioni televisive che presentano ricette gastronomiche di molte tradizioni culinarie.
Ma è anche vero che non ci sono molti libri scritti in russo sulla cucina italiana, e quindi abbiamo ritenuto potesse essere utile.
Innanzi tutto perché i russi, essendo dei buongustai, adorano la cucina italiana, cucinano piatti italiani, frequentano ristoranti italiani in Russia, sono affezionati visitatori della Penisola. E quindi abbiamo pensato che alcune ricette, dagli antipasti al dessert, potessero essere utilizzate per allietare i pranzi di molte famiglie. E imparare a realizzare piatti italiani è un modo per avvicinare i nostri popoli e fornire un ulteriore strumento di approfondire la conoscenza dell’Italia. Si dice spesso “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”: è molto vero per gli italiani che pongono una cura particolare nel cibo, nel rispetto delle tradizioni gastronomiche territoriali, nella scelta degli ingredienti, nei loro accostamenti, negli abbinamenti con i vini.
In secondo luogo perché nel libro sono raccolte ricette che appartengono alla storica tradizione gastronomica di tutte le Regioni italiane tramandate, attraverso i secoli, di generazione in generazione. La sua lettura è come un viaggio sensoriale attraverso l’Italia, un viaggio che porterà il lettore sempre più vicino ai luoghi e soprattutto alle persone per capirne la storia e le usanze, alla scoperta dei sapori, dei prodotti tipici locali e dei vini di territori magnifici che evocheranno suggestioni, fantasie e sogni che ci auguriamo potranno presto essere realizzati.
Infine perché il libro sarà posto in vendita e il ricavato sarà devoluto dall’Ambasciata interamente in beneficenza. In questi anni abbiamo realizzato numerose iniziative a scopo benefico, come il Bazar di Natale, che hanno visto uno straordinario successo grazie alla generosità del popolo russo e che hanno reso meno difficile la vita di chi non è stato fortunato come noi, soprattutto molti bambini. Vogliamo continuare su questa strada di reciproca solidarietà anche perché gli Italiani non dimenticano la vicinanza dei Russi all’Italia nei momenti difficili, come in occasione dei terremoti del 1908, del 2009 e del 2016.
Più dettagli sul libro dei ricetti di Cesare Maria Ragaglini sono qui.
Risotto alla milanese
INGREDIENTI 4 persone
-riso: 320 g
-midollo di bue: 30 g
-vino bianco: 1 bicchiere
-zafferano: 1 bustina
-Grana Padano: 150 g, grattugiato
-burro: 150 g
-cipolla: 1
-sale: q.b.
-pepe: un pizzico
-per il brodo
-carota: 1
-cipolla dorata: 1
-sedano: 1 costa
-acqua: 1 litro
-sale fino: q.b.
Procedimento
- Preparate il brodo per la cottura del riso. Sciogliete, a fuoco lento, 70 g di burro facendo attenzione che non frigga; quindi aggiungete la cipolla tritata finemente e fatela imbiondire mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Aggiungete il midollo di bue crudo e un pizzico di pepe.
- Unite il riso e fatelo tostare facendogli assorbire bene il burro; alzate il fuoco e bagnate il riso prima con il vino bianco secco (a temperatura ambiente), che lascerete evaporare, e poi con 2 mestoli di brodo bollente; mescolate sempre e, quando questo sarà quasi assorbito, aggiungetene altri 2 mestoli (questa operazione dovrà essere ripetuta fino alla completa cottura). Negli ultimi 5 minuti di cottura, sciogliete lo zafferano in poco brodo e versatelo nel riso facendolo amalgamare bene.
- Una volta che il riso ha raggiunto la cottura desiderata, va tolto dal fuoco e mantecato con il Grana grattugiato e con il resto del burro; aggiustatelo eventualmente di sale. Prima di servirlo, è meglio lasciare riposare il risotto per 3-4 minuti, in modo che possa insaporirsi ulteriormente. Spargete i pistilli di zafferano sul risotto per decorare il piatto di portata.
Difficoltà: media
Preparazione: 10 minuti
Cottura: 25 minuti
Vino Suggerito: Langhe Bianco Chardonnay